lunedì 30 gennaio 2012

La civiltà della bicicletta



In Francia Thierry Mariani ministro dei Trasporti ha annunciato la rivoluzione del settore puntando sul rilancio della bicicletta che sarà considerata negli anni a venire il mezzo privilegiato per gli spostamenti cittadini. Per ora ci sarà una nuova luce sui semafori per garantire ai ciclisti previo avviso luminoso la svolta a destra a semaforo rosso o per andare dritto a patto che comunque diano precedenza ai pedoni; in più sarà obbligatorio nelle nuove costruzioni prevedere parcheggi per le biciclette, marcature dei telai contro i furti e chip elettronico, scuola guida per ciclisti e una campagna media per migliorare la percezione che hanno i francesi della bicicletta e dei ciclisti in strada.
Detto ciò a mancare all’appello, con gran delusione delle associazioni di ciclisti, l’ attuazione della defiscalizzazione dei costi per le aziende che sostengono l’uso della bicicletta per i lavoratori e l’incentivo in busta paga ai dipendenti che per il tragitto casa-ufficio e/o fabbrica usano la bicicletta con o senza mezzi pubblici. Il ministro ha detto che se ne dovrà riparlare.
L’idea di un piano trasporti per la bicicletta è nata dalla considerazione che un francese in media percorre in bicicletta in un anno 87 Km contro gli 800 Km o 1000 Km di un danese o di un olandese. Dunque nero su bianco il ministro Mariani ha messo i vantaggi della bicicletta in termini di salute, riduzione dell’inquinamento, costi di trasporto e sviluppo economico. Al lavoro dal luglio scorso un team di esperti composto da 17 persone presiedute da Philippe Goujone con rappresentanti di associazioni, ciclisti e politici, ha lavorato per progettare appunto il Piano di mobilità in bicicletta.

Nessun commento:

Posta un commento